Estratto dal libro “Transea(t)”, dedicato all’artista francavillese Mina Passaro, che ci ha lasciati il 7 agosto 1987.
“A ricordarci di lei, oltre le comuni esperienze nel Centro Sociale e nella Comunità-Alloggio di Restinco (BR), ci sono le sue poesie i suoi dipinti espressione della sua creatività umana ed artistica… Mina ha investito grandi energie nel vivere e nel rimanere fedele a se stessa, ai suoi desideri, e questa battaglia lacerava il suo corpo esile e nervoso, ha coltivato caparbiamente le sue passioni, per la pittura, la musica, lo studio, lo stare insieme, l’impegno sociale nella lotta contro ogni emarginazione, autoritarismo, miseria culturale… Per questo Mina ci manca moltissimo. Di lei ricordiamo l’andatura dinoccolata, la grande cartella dei disegni, la sua presenza irruente nelle riunioni del Centro Documentazione Donna, la sua disponibilità a creare e disegnare manifesti, vignette, i suoi sorrisi increspati, la voglia di divertirsi, la sua voglia di mare… di infinito.”
Dopo forse troppo tempo ho deciso finalmente di omaggiare mia zia, che senza la sua presenza ha saputo influenzare il mio spirito artistico sin da piccolo. Il suo quadro più sublime, “Divine” (1987), a sua volta ispirato da una bellissima foto di Herbert List (Beneath the Poseidon Temple, 1937) è stato per me il simbolo della sua arte, fatta con solo china ed acquerelli. La mia versione cerca di avvicinarsi alle atmosfere del quadro e della fotografia, attraverso l’uso di vettori e gradienti, ormai tecnica che contraddistingue il mio stile da molti anni. Spero che molti possano ricordarla e continuarla ad amare, un’artista poliedrica e di talento scomparsa nel fiore degli anni, ma capace di lasciare un segno indelebile nel cuore di molti.